SorrisoDiverso

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Di Marzia Tschabold
"Adaline" è un film del 2015, diretto da Lee Toland Krieger, con protagonisti principali del calibro di Harrison Ford, Blake Lively e Michiel Huisman. Racconta la straordinaria, incredibile vita di Adaline Bowman, che appena ventinovenne, a seguito di un incidente stradale non solo ne esce miracolosamente illesa, ma sviluppa un'inusuale capacità: niente di lei, neanche un capello, per una strana ragione, invecchia. Per sfuggire ai numerosi scienziati e medici interessati al suo caso, e dunque per non suscitare scalpore, Adaline è costretta a vivere sotto mentite spoglie e a trasferirsi ogni dieci anni girando così il mondo intero, interrompendo i rapporti con sua figlia. Il destino vuole che incontri un uomo, il quale riuscirà a farla uscire da quella vita così statica e ad assaporare la vita vera. Oltre ad essere un film romantico, ma non eccessivamente, Adaline è un'appassionante storia che attraversa varie epoche, dagli anni Trenta ai giorni nostri; una storia che ti tiene letteralmente attaccato allo schermo, la trama è accattivante, gli effetti e la regia spettacolari, ma il merito maggiore lo hanno gli attori: Blake Lively (interprete di Adaline) riesce perfettamente a riproporre la compostezza e la serietà di una donna d'altri tempi, pur mantenendo la freschezza di una ragazza dei giorni nostri. Insomma... È un film che merita, se ancora non l'avete fatto, affrettatevi a vederlo!

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Di Aura Pammer
Come ci ricorda Rebecca Bloomwood nel film ‘I love Shopping’, lo shopping è una delle passioni più grandi che una donna possa avere. Quindi, cosa ci rende ancora più invogliate a procedere con gli sfrenati acquisti? La risposta può solo che essere una: Saldi!
Luglio si sta avvicinando e il conto alla rovescia diminuisce drasticamente. A pochi giorni dai SALDI, proviamo ad inserirci nell’ottica degli sconti e magari potremmo trarne qualche consiglio ed escamotage per sopravvivere a questa battaglia.
Perché, sì, in molti casi è una vera e propria battaglia. D’altra parte, solo per trovare la forza di uscire di casa e affrontare l’afa estiva che ormai ci ha travolti, ci vuole molta energia e soprattutto voglia. Certo, esiste lo shopping online, che ormai è ancora più usuale dello shopping tradizionale, ma dovremmo rinunciare veramente a toccare i nostri preziosi vestitini per poi provarli e prenderli anche ad un prezzo ragionevole? Non sempre.
I saldi sono un po’ il dilemma di una donna, forse anche di qualche uomo, perché il saldo ti mostra un capo scontato e subito iniziano le domande più frequenti:’ perché è scontato? Ma quella è la nuova collezione? È in sconto?’ Ovviamente no. Il saldo, però, ci permette di acquistare un capo ad un prezzo, se vogliamo, conveniente.
Altro enorme step della battaglia: I primi giorni. Vogliose o non, usciamo tutte dalla tana in cerca dei capi migliori in sconto, altrimenti nei giorni successivi probabilmente troveremmo i scarti ai quali neanche gli sconti più convenienti riescono a donare una possibilità di successo.
Vogliamo invece parlare di quanto sia complicato non lasciarsi abbagliare dalle nuove collezioni? In quel momento sembrano cosi adatte alle nostre esigenze, cosi alla moda, perfette per possibili abbinamenti che ci eravamo sognate ed organizzate da tempo.
In conclusione, per affrontare questo nuovo periodo, ci servono tanta voglia, tanta pazienza e soprattutto un nuovo posticino nel nostro armadio. Cosa aspettate? Prima del tuffo nelle acque ci vuole un bel tuffo nei negozi che più ci piacciono. Per tutte le regioni e negozi ci sono date d’inizio diverse e si trovano nel calendario online ma ci siamo quasi, preparatevi!

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Di Alessio Cavazza
Il terrorismo è un fenomeno che purtroppo esiste da molto tempo e da molto tempo va avanti senza riuscire ad essere fermato.
Nonostante questo, c'è un'intera generazione che sembra collegare la parola terrorismo solamente alla serie di attacchi da parte dello Stato Islamico: a partire dall'episodio relativo la redazione di Charlie Hebdo e ricordando, al massimo, l’attentato delle Torri Gemelle. In questo modo si ignorano episodi precedenti o accaduti in zone meno vicine, e quindi meno esposte ai media.
Alla luce degli ultimi avvenimenti (attentato all'aeroporto di Istanbul, le vittime di Dacca, etc…) mi è sorto un timore: per questa generazione la paura si può trasformare in abitudine?
Può la cadenza quasi regolare degli ultimi attentati, che ci ricorda l'impossibilità di dimenticare, fare in modo che questi avvenimenti diventino semplicemente qualcosa con cui convivere e contro cui non si può fare nulla?
Credo proprio che sia quello che sta succedendo, dal momento che il massimo che si riesce a fare dopo un attentato è mettere una bandiera e una frase (che poi è sempre la stessa) sui social.
Nel caso in cui avessi ragione, vorrebbe dire che chi tiene i fili di quelle marionette che sono i terroristi è riuscito nel suo intento, perché l'abitudine è molto più difficile da combattere della paura.