Cosa si può dire su “Non ci resta che piangere” film diretto e interpretato da Massimo Troisi e Roberto Benigni, che non sia già stato detto mille volte in passato? Ora è di ispirazione per un brillante fotoromanzo ambientato nel 1500 come in «Non ci resta che piangere», interpretato da sei ragazzi, tre con sindrome di Down e tre con sindrome di Williams.
Con inquadrature e brevi dialoghi, i giovani attori si calano perfettamente nei personaggi rinascimentali. Questa forma comunicativa permette di coinvolgere tutti anche chi ha difficoltà di espressione verbale; Giampaolo Celani, fondatore, insieme a Cinzia Cardarelli e Federica Mattei, dell’associazione, «Buona idea!», il cui scopo è educare alla bellezza realizzando attività nel campo delle arti e della cultura, di solidarietà, di cittadinanza attiva e di inclusione hanno prodotto e realizzato questo progetto.
Quando si tiene tra le mani questo fotoromanzo si percepisce bellezza e sopratutto tanto amore.
Il borgo di Sermoneta prende vita attraverso le avventure dei sei protagonisti che vi condurranno in un contesto diverso da quello loro, abituale, adattandosi a una nuova realtà.
Tra battute e colpi di scena, la storia si sviluppa attraverso i personaggi che si susseguono, finanche bloccare il navigatore più famoso della Storia del 1500, proprio lui “Cristoforo Colombo”, si proprio lui. Impensabile? Chissà se i nostri eroi riusciranno a farlo, come si concluderà questo viaggio nel passato?
Buona, in questo caso, visione…