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Estranei: l’urlo di Munch e l’indicibile tenerezza recensione di Paola Dei

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Titolo: Estranei

Regia e sceneggiatura: Andrew Haigh

Interpreti: Andrew Scott, Paul Mescal, Jamie Bell, Claire Foy

Ispirata da: Estranei Storia di Adama di Taichi Yamada

Fotografia:  Jamie D. Ramsey

Musiche: Emilie Lavienaise-Farrouch

Montaggio: Jonathan Alberts

Sceneografia: Sara Finlay

Genere: Melò Fantasy

Durata: 105 min

 

Sinossi:

Adam è uno sceneggiatore con il blocco dello scrittore che vive in condominio disabitato alla periferia di Londra. Una sera bussa alla sua porta Harry, un vicino che vorrebbe trascorrere la notte in compagnia di Adam che però lo respinge. Da qui si dipana un viaggio nel viaggio, per cercare di superare il blocco lo affligge. Il protagonista decide di tornare nella casa dove viveva con i genitori morti in maniera drammatica circa 30 anni prima.

 

Recensione

Il regista e sceneggiatore britannico Andrew Haigh che nella sua carriera si è occupato di tematiche legate all'omosessualità, a distanza di 6 anni dall'uscita dell'opera Charley Thompson del 2017, torna nelle sale cinematografiche italiane il 29 febbraio con un capolavoro dove indaga, attraverso il linguaggio onirico e allusivo della narrazione cinematografica, i desideri e le paure della generazione Queer nel XXI secolo. Distribuita da Disney, Premio della Critica SNCCI 2024, con protagonisti gli attori Andrew Scott, Paul Mescal, Jamie Bell, Claire Foy, presentata ad Alice nella Città 2023, l'opera ispirata al romanzo  Estranei Storia di Adam di Taichi Yamada, parla d'amore, di dolore, di accettazione, di separazione, di identità sessuale, attraverso una storia sospesa fra il melò e il fantasy, dove la vita dei protagonisti non rappresenta più la soluzione ma diventa la ricerca ansiosa del proprio essere nel mondo all'interno di un palazzo semivuoto. Uno spaccato affascinante della psiche di Adam, il protagonista, che nel film è uno sceneggiatore solitario, e che vive in questo palazzo abitato da fantasmi e da molti spazi vuoti, nella periferia di Londra. La sceneggiatura notturna, momento in cui Adam incontra Harry, unico abitante del palazzo in cui vive, rappresenta simbolicamente il bisogno del protagonista di affrontare un problema. La notte è l'ignoto, riflette parti della vita che non sono state completamente comprese ed elaborate. Herry è il Virgilio, il mezzo che permette ad Adam di entrare dentro di sé, esplorando paure; desideri, ricordi e impossibilità di aprire le porte all'alterità. Harry, dopo aver bussato alla porta di Adams, viene respinto per l'impossibilità di affrontare l'intimità., fin dalle prime scene, ma Adam lo fa entrare nel mondo dell'immaginazione, dell'inconscio. Lo schermo diventa riflesso, sperduti nel buio insieme al protagonista, intraprendiamo, un viaggio nel tempo e uno nello spazio all'interno di due storie d'amore. Partendo dal noto; la vita del protagonista Adams, entriamo nell'ignoto, nello spazio dove i fantasmi del sé, ben conosciuti da chi ha subito traumi importanti, divengono materia per realizzare un fantasy  che  costruisce, scena dopo scena, un legame  fra il soggetto e un mondo al di fuori dei confini della razionalità. Un equilibrismo perfetto fra fantasia e memoria, fra realtà e immaginazione, fra materiale e immateriale con cui il regista ibrida i diversi generi di cinema.