SorrisoDiverso

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U vurpe segna il ritorno di Mimmo Cavallo, cantautore tarantino molto intuitivo e molto apprezzato tradotto in videoclip da Valentina Calvani e Fabiana Iacolucci, che in un gioco di colori e riprese verticali, orizzontali e circolari, di zummate e di forme ci regalano un racconto a colori di Taranto. Il ritmo delle scene girate con le immagini è in perfetta sintonia con le musiche. Mimmo, parlando del polpo, parla della sua città con una sorta di antropomorfismo che evoca i personaggi felliniani e che altro non sono che l'alter-ego dei cittadini che stanno al piano di sopra. Di fatto sono la stessa realtà: uomini o pesci, in terra e in mare. Branzini, boghe, sgombri, polpi, granchi, tutti appartenenti al popolo del mare dove siamo destinati a tornare. Il mare dunque è il grembo identitario delle vite di persone disperse, biografie di personaggi fuori dal coro in una città dai numerosi volti protetta da San Cataldo dove i cittadini attendono il loro riscatto. Fra i vari personaggi ecco Nicola, operaio dell'ex ILVA che si è dovuto arrendere al vento. La musica di Mimmo è figlia delle danze frenetiche del Salento e della Taranta risalenti al medioevo ma mixata sapientemente con esperienze successive.

Critico: Paola Dei

 

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Il brano Sanremese di Mr Rain, alias Mattia Balardi, dove si parla di salute mentale, di difficoltà e dell'importanza di andare avanti senza timore di farsi aiutare, è stato rappresentato in un Video Clip dove viene evidenziato come l'intreccio di due anime che si amano e che si fondono in un unico essere siano fondamentali per superare momenti difficili che la vita ci pone davanti.

Girato a Torino con il sostegno della Film Commission Piemonte con la collaborazione di Enea Colombi, regista piacentino che si è occupato della fotografia e del montaggio, nel video è evidenziato il cielo che prevale su tutto anche nei momenti in cui è cupo o grigio. Bellissima la scena finale dove le ali fanno da giusta conclusione al brano che ha riscosso grani consensi.

Il fotografo libera la fantasia e spettacolarizza le scene mentre Mr Rain è immobile come una statua al centro di momenti diversi. Nel finale si alza in cielo con le ali, come un angelo sospeso a metà fra luce e tenebre. Un contrasto fra Yin e Yang, fra luce e tenebre, fra bianco e nero per giungere a formare una sola anima composta da due anime. Come diceva Luciano De Crescenzo, siamo angeli con un'ala sola e per volare dobbiamo essere in due che formano un tutt'uno.

Critico: Paola Dei

 

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La Digital Series di Lorenzo Clerici, una produzione italiana, è un racconto a colori del mondo dell'informatica dove viene evidenziato l'incontro fra reale e virtuale. Gli effetti percettivi sono uniti ad una comunicazione immediata ed efficace. La serie che è stata realizzata in due stagioni e con 12 episodi che hanno una durata di 4-5 minuti ciascuno, spiega in modo semplice e rigoroso ma anche intuitivo, come riferisce la ricercatrice dell'Istituto Nazionale delle Ricerche annesso al CNR, Anna Vaccarelli, alcuni argomenti importanti del digitale: l'intelligenza artificiale, i computer quantistici, la cybersecurity, l'identità digitale. Per ogni episodio è stata chiesta la supervisione dell'esperto in quello specifico settore al fine di garantire la massima autorevolezza e affidabilità dei contenuti. La serie è adatta ad un pubblico adulto ma anche ai ragazzi per cominciare a far comprendere il linguaggio informatico in maniera chiara e semplice e soprattutto con contenuti di indubbio valore scientifico. Ogni concetto è accompagnato dall'animazione e la visione è resa molto gradevole da questo intreccio di arte e scienza.

Critico: Paola Dei