Documentari Premiati

XVIII Festival TSN - Premi e motivazioni

Premio Miglior Documentario a TINERET

regia di Nicolò Ballante - Sottotitoli ENG

 

Per la capacità di aver trasformato in una storia dal valore universale quello che apparentemente era solo un segmento nella vita di Andrej, il suo protagonista; per la sensibilità con cui il regista è entrato in relazione con lui e con gli amici e i familiari che fanno parte del suo mondo, riuscendo in meno di un’ora a tratteggiare un ritratto fortemente empatico della condizione umana e giovanile, tra speranze, aspettative e delusioni; per il lavoro di squadra che il film rivela in tutti i suoi aspetti, dal suono al montaggio, alla fotografia. Un’opera prima in cui riconosciamo tutto il potenziale futuro di un autore capace di cercare il senso profondo delle cose nel mondo che lo circonda.

Premio Sorriso Rai Cinema Channel Documentari a FUOCHI

regia di Ruben Gagliardini - Sottotitoli ITA

Con oltre 1.961 visualizzazioni.

Sorriso Giuria Cinema Spettacolo e Terzo Settore a SBAM

regia di Diego Monfredini - Sottotitoli ITA

Premio Giuria Stampa a JAWHARA INSHA'ALLAH

regia di Arianna Proietti Mancini, Claudia Paola Sagona

 

Un docufilm che analizza la tematica del patriarcato dall’interno, attraverso lo sguardo di tre donne che si confrontano sui confini dell’autodeterminazione, in cui le figure maschili vengono assunte come riferimento di un pensiero fortemente vincolato a dettami religiosi e completamente avulso dalla considerazione dei progetti che la donna concepisce sul proprio futuro. L’intervento della volontà femminile sull’autodeterminazione viene affidato alla dialettica velo si/velo no, che offre attraverso le risposte di Liuba alla sua intervistatrice, una lettura parallela del rapporto col potere maschile, mettendo in luce quanto l’interiorizzazione femminile della cultura d’origine consenta alla donna un cambiamento dall’interno graduale ma progressivo verso l’emancipazione. Interessante la metafora della valigia come simbolo del viaggio e del suo significato nell’integrare culture che sono in realtà molto più simili di quanto possa apparire. La stessa intervistatrice ammette che la scelta della donna occidentale di coprirsi in alcune circostanze per non attirare l’attenzione maschile non è molto dissimile da quella di chi indossa il velo consapevolmente e spontaneamente come gesto di autoprotezione. In entrambi i casi è una scelta indotta. 

Premio Miglior Regia a L'ULTIMA VEGLIA

regia di Nicolò Ribolla - Sottotitoli ITA

 

Per aver saputo trasformare la solitudine di un uomo in un racconto ipnotico che ci fa accedere all’anima del protagonista. Per aver dato voce a una memoria sfilacciata, che si intreccia a reperti fotografici e d’archivio, sempre in bilico tra il reale e l’onirico, tra il vuoto del presente e le confidenze di un passato doloroso. “L’ultima veglia” riesce a porsi al confine tra linguaggio documentario e ricerca visiva, restituendo un ritratto di rara delicatezza.

Premio Miglior Fotografia a Vincenzo De Caro per SE IO NON DIMENTICO

regia di Vincenzo De Caro - Sottotitoli ITA

Chiarore esterno e intima oscurità a colorare scenari sconfinati di terre lapponi e cuori penosi, ripresi da un occhio attento, soffice e legnoso insieme, con la curiosità grafica dell’esploratore e l’attenzione alla leggerezza di un amore filiale che non si rassegna all’incomunicabilità della mente, rincorrendo il magico accordo di un’intesa interrotta.

Premio Miglior Montaggio a Cecilia Casella e Niccolò Ballante per TINERET

regia di Nicolò Ballante - Sottotitoli ENG

Per la capacità espressiva di tessere un racconto coinvolgente ed intimo che riflette un’esistenza ambiziosa e palpitante. Ogni passaggio esalta una costruzione armonica e sempre coerente con gli accadimenti che coinvolgono il protagonista e i personaggi che ruotano attorno alla sua vita.

Premio Miglior Suono e Colonna Sonora a Edoardo Vella e Levi Giger in L'ULTIMA VEGLIA

regia di Nicolò Ribolla - Sottotitoli ITA

 

Il riconoscimento per il Miglior Suono e Colonna Sonora va a “L’Ultima Veglia” di Nicolò Ribolla, per aver saputo costruire un impianto sonoro di straordinaria originalità e coerenza espressiva. Particolarmente interessante è stata la scelta di utilizzare un unico strumento come sola fonte sonora: musica ed effetti sonori si fondono armoniosamente e con grande sensibilità, dando voce all’anima del film e del suo protagonista e amplificando l’intensità emotiva dell’opera.