SorrisoDiverso

Valutazione attuale: 5 / 5

Stella attivaStella attivaStella attivaStella attivaStella attiva

Sofia è una giovane ragazza apparentemente diversa dagli altri che, per via di qualche problema a scuola, finisce per isolarsi dal gruppo.

Quando un giorno i suoi compagni la vedono avere comportamenti ritenuti ambigui nei confronti di un’amica, la semplice emarginazione si trasforma in ostilità e ne pretesto per passare ai fatti. Sofia agli occhi dei compagni è una “lesbica” e per questo viene barbaramente bullizzata e violentata dal “branco”.

La storia di Sofia è anche quella dell’incontro tra diversità e ignoranza: quando la certezza delle proprie convinzioni soppianta il sospetto e si trasforma in legittimazione, la violenza si propaga come un contagio che fa venir meno la capacità di discernimento.

La pellicola, in tutta la sua crudezza, vuole lanciare un grido di allarme contro il silenzio e l’omertà che avvolgono molte delle storie in cui ognuno di noi potrebbe trovarsi coinvolto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Valutazione attuale: 5 / 5

Stella attivaStella attivaStella attivaStella attivaStella attiva

L’acqua che scorre nelle tubature diventa il filo conduttore che lega le storie di due famiglie. Le rispettive condizioni di vita sono agli antipodi, metafora del mondo bipolare in cui viviamo: da una parte “mondo di sopra” che può permettersi di scegliere un approccio ecologico, sostenibile e plastic free, ma allo stesso tempo anche di sprecare l’acqua e toglierla a chi ne avrebbe più bisogno. Dall’altro lato il “mondo di sotto”, dove le persone percorrono chilometri ogni giorno, sperando di trovare dell’acqua per sopravvivere.

Se molti non riescono a sostentarsi, altri possono decidere di limitare i propri consumi. Una scelta, come mostra il cortometraggio, molto elitaria e non sempre così etica e sostenibile come sembra.

Il tema del cortometraggio è di grandissima attualità e soprattutto viene affrontato con grande originalità, spingendo la sensibilità dello spettatore a una riflessione molto profonda. La società contemporanea vive infatti il paradosso dello sviluppo: da un lato assunto come indicatore di progresso sociale e dall’altro come portatore di condizioni ambientali negative. L’unico modo per uscirne è risaldare le fratture, spingendo per politiche ambientali che siano contemporaneamente politiche di sviluppo, di innovazione tecnologica, sociali ed energetiche. Politiche che siano realmente eque, partecipate. L’originale cortometraggio ci ricorda l’urgenza di un ripensamento da parte di tutta la società moderna su se stessa. Riflessione che porti ad un nuovo paradigma di pensiero e comportamento che permetta di giungere ad una nuova ridefinizione del rapporto tra uomo e ambiente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva

Alex è il giovane protagonista della pellicola, logorato da gravi problemi familiari: i genitori sono separati e la madre è alcolizzata. Anche a scuola, Alex ha una materia da recuperare e i suoi compagni lo deridono chiamandolo “fallito”.

Un giorno gli altri ragazzi lo riprendono mentre soccorre la madre in preda a una crisi e caricano il video suoi social. Non vedendo via d’uscita da una situazione tanto disperata, Alex decide di togliersi la vita. 

La pellicola affronta il tema del cyberbullismo, un fenomeno che sta diventando una nuova emergenza sociale, forse ancor più spietato del bullismo “tradizionale” perché subdolo, difficilmente identificabile e arginabile. Sulla rete infatti, spazio e tempo si dilatano, così che i soprusi possono essere visibili da chiunque in qualsiasi momento. Il dolore si moltiplica e rinnova in ogni istante, tanto da indurre a credere che non ci sia altro da fare che togliersi la vita. 

Ma la vita offre sempre un’altra possibilità, soprattutto quando si ha qualcuno accanto ad aiutarci a coglierla, che siano gli amici, la famiglia ma anche un professore. Il cortometraggio infatti spinge a riflettere anche sul ruolo, spesso sottovalutato, dei docenti. Questi infatti non trasmettono soltanto conoscenza, ma contribuiscono a formare le coscienze degli studenti, futuri adulti e cittadini della nostra società.

La storia di Alex è dunque la prova che “quello che era dolore può diventare luce”.