SorrisoDiverso

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Max Nardari, prendendo lo spunto da una storia non originalissima, quella del risveglio da un coma che dura svariati decenni, che fa ritrovare il soggetto in questione in un mondo totalmente cambiato (lo stesso del recente “Quando” di Walter Veltroni, a sua volta tributario del “Good Bye, Lenin!”,  di Wolfgang Becker, del 2003), riflette sulla schiavitù che ci siamo imposti con i nostri cellulari,  con il contatto compulsivo, al limite del patologico, con i social, con conseguente perdita dei tratti di umanità che caratterizzavano il nostro genere fino a qualche anno fa. Il regista si fa un po’ prendere la mano, pigiando l’acceleratore sulle situazioni grottesche, al limite del parossistico, spesso sconfinando sopra le righe. Certamente con una certa efficacia rappresentativa.

Critico: Catello Masullo

 

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Claudia Marcela Angulo Murcia analizza la situazione delle persone di colore in Colombia. I temi sono quelli di acuta sensibilità sociale, dal razzismo, al senso di comunità delle persone di colore e dell’orgoglio di appartenenza delle stesse. Il linguaggio cinematografico utilizzato è molto ricercato e virtuosistico, con alternanze di immagini capovolte, inclinate, contrapposte, contrassegnate da una sofisticata ricerca estetica e poetica. Suggestive le coreografie danzanti dei personaggi protagonisti.

Critico: Catello Masullo

 

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I DSA sono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento che coinvolgono l’abilità di lettura, di scrittura e di calcolo. Li conosciamo, più specificamente come Dislessia, che indica la difficoltà di lettura, oppure Disgrafia e disortografia, che indicano le difficoltà di scrittura, o ancora come Discalculia, che indica la difficoltà di calcolo. Possono rendere la vita di un adolescente un vero inferno. Fatto di discriminazione, di derisione, di bullismo, di isolamento. Tutte distorsioni da combattere. Con l’educazione e l’informazione. Il cinema è strumento potentissimo per farlo. Specie se, come fa splendidamente Andrea Bernardi, che usa il modo migliore per arrivare agli spettatori, quello dell’ironia. Ed altri strumenti propri dell’arte delle immagini in movimento, come le animazioni in sovraimpressione, titoli di coda, originalissimi, e tante altre raffinatezze registiche. Promosso a pieni voti.

Critico: Catello Masullo