Recensione ad opera di Catello Masullo
Genere: Digital Serie
La frase di esergo, che apre il primo episodio della serie, è di Emile Ajar: “quando si è piccoli, per essere qualcuno bisogna essere in molti”. Si tratta, un po’, di una dichiarazione programmatica, per una storia che si ispira ad una vicenda reale. Il primo episodio riesce con grande efficacia, con pochi ed azzeccati tocchi, a descrivere tutti i personaggi. Dalla assistente sociale, ai due amorevoli giovani genitori affidatari, ai numerosi piccoli affidati alla casa, di varie provenienze ed etnie. Ciascuno con le sue diverse caratteristiche, ciascuno con i suoi problemi. La componente del disagio sociale che si tenta di affrontare è fortemente presente e ben delineata, con attenzione, rispetto, garbo e delicatezza da parte di Nadia Louis-Desmarchais, che è autrice dell’idea originale, della sceneggiatura e della regia. La quale non fa mancare anche un onesto e credibile realismo della messa in scena. Un particolare plauso collettivo a tutti gli interpreti.













