SorrisoDiverso

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La regista nella digital serie affronta in maniera originale e creativa i vissuti degli abitanti della Tasmania in tempo di pandemia, utilizzando le parole auto-registrate degli abitanti dell'Isola di Lutruwita durante il blocco dovuto al Covid nel maggio 2020, e abbinandole alle stupende immagini e musiche prodotte dagli stessi artisti della Tasmania. Ogni singola immagine rappresenta il tentativo di uscire da una sorta di reclusione dovuta al virus dove gli orizzonti delle arti non hanno limiti e confini. Le immagini intrise di animismo hanno il potere di far percepire allo spettatore una forza magica che abita gli oggetti, e il racconto iconico fa da sfondo alle storie auto-registrate della Tasmania, dando voce non solo alle vicende di un singolo, ma alla storia di un intero popolo. Lo spettatore viene accompagnato a vivere le sensazioni del particolare momento storico attraverso la fascinazione di magici itinerari. L'arte supera ogni frontiera, colma le distanze e varca la soglia della clausura.

 

 

 

Valutazione attuale: 5 / 5

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La digital serie, concepita dal Progetto OLTRE, che vede come protagonista Raf, alias Ramzi Lafrindi, un giovane testardo e ribelle, ha un carattere didattico, ma è comunque capace di avvincere con il suo tentativo di abbattere gli stereotipi. Un concentrato di pregiudizi, razzismi, integrazione, conflitti generazionali e culturali, dove le ombre e le luci scolpiscono i personaggi e tracciano storie, lasciando emergere le paure diffuse che generano, a loro volta, altrettanti pregiudizi. La digital serie rappresenta un metodo intelligente per sfatare luoghi comuni a partire dal titolo che in arabo significa “UOMO”. Questo è infatti l'obiettivo che si propone il regista; trasformare un ragazzo ribelle in un uomo attraverso un percorso formativo di trasformazione. La digital serie ha come ambassador Mahmood ed è realizzata con la collaborazione di quattro Atenei: L'università degli Studi di Roma Tor Vergata, L'Università degli Studi di Cagliari, L'Università La Sapienza di Roma e l'Università degli Studi di Palermo.

 

 

 

Valutazione attuale: 5 / 5

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Sessualità, disabilità e lockdown; un trinomio delicatissimo che il regista ha affrontato con la leggerezza necessaria ad attrarre un pubblico eterogeneo in grado di attraversare tematiche pregnanti e complesse. Il cortometraggio nato dall'incontro del protagonista, Carmelo Comisi, tetraplegico a causa di un incidente stradale, con Elisa Capo che fa parte del network che organizza il Disability Pride in Italia la quale ha detto: “Una sit down comedy per ridere di quello che siamo o che stiamo passando, perché attraverso l'ironia è possibile anche esorcizzare e semplicemente aiutare gli altri ad entrare in una situazione con il sorriso”. Le clip ironiche illuminano aspetti della vita di un disabile che troppo spesso non vengono presi in considerazione. Un modo intelligente e irriverente quello di Carmelo di condividere la sua situazione affrontandola con leggerezza capace di abbattere stereotipi e pregiudizi. Uno sguardo diverso per raccontare come la sensualità e la capacità ironica non siano colo prerogativa di corpi perfetti.