SorrisoDiverso

Il Blog di Tulipani di Seta Nera

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Scritto e prodotto da Riccardo Meli, diretto da Luca Pelosi, “G.R.A.” è un film di rara intensità, che non poteva che essere affidato alla interpretazione di due giganti della recitazione, come Victoria Zinny (ci vuole un grande spessore attoriale a pronunciare una battuta come: “La morte uccide il corpo, ma non l’anima, e così sarà fino alla fine dei giorni”) e Remo Girone. Il film, dalle deliziose atmosfere crepuscolari e rarefatte, dosa sapientemente il racconto, fornisce ad una ad una le tessere di un mosaico che va formandosi progressivamente, sino a formare l’immagine finale. Che è una rivelazione ed un colpo di scena al contempo. Il tema trattato è di grande delicatezza e di rilevante impatto sociale. Da non perdere.

Curiosità: il titolo, “G.R.A.” è dai più inteso come acronimo di “Grande Raccordo Anulare”, la infrastruttura autostradale di forma circolare che contorna la città di Roma. Ma, forse, non tutti sanno, che è il nome è nato come “eponimo”, piuttosto che come acronimo, dal nome del progettista dell’epoca che era l’Ing. Gra.   

Critico: Catello Masullo

 

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Christian Marazziti è un vero filmaker a tutto tondo, regista, interprete, sceneggiatore, montatore dei suoi film, tra i quali ricordiamo: Sconnessi (2018), Niente di serio (2017), The e-bola Lesson (2015), 5 (Cinque) (2011), Il lupo (2007), Caro domani (1999), FERMO POSTA TINTO BRASS (1995), ITALIANI (1995). Con questo “Amici di sempre” realizza un film corale molto toccante, che affronta il tema sensibile della malattia grave. Di quelle che ti possono isolare, rendere un paria, un discriminato della società e, perfino della tua cerchia di frequentazioni più intime e più solide, di più antica data. Una tragedia potenziale che può rendere molto più dura da vivere la tragedia reale. Un rischio che può essere scongiurato da un sentimento forte di amicizia, di solidarietà e di empatia umana. Che può essere molto più forte del male. Una amicizia che trova la sua energia vitale ed inossidabile nel “bambino” che ognuno di noi continua a portare dentro di sé, ad ogni età.

Critico: Catello Masullo

 

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Realizzato da Federico Maiocco da idee degli studenti delle scuole superiori di Cuneo, i vari mini-episodi di “Aka Bus, gli altri siamo noi” sono gustosi ed ironici racconti dei pregiudizi che caratterizzano spesso i rapporti con le varie “diversità”, da quelle di genere, a quelle che si riferiscono alle preferenze sessuali, alla appartenenza a diverse etnie, alla religione, all’età avanzata. La potenza e la immediatezza delle immagini in movimento sono di grande efficacia nella azione educativa nei confronti dei più giovani per combattere inaccettabili pregiudizi e far avanzare la civiltà.

Critico: Catello Masullo