SorrisoDiverso

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Di Silvia Di Biagio
Le pessime condizioni meteo lasciano gli scaffali vuoti nei supermercati britannici, dove gli acquisti di insalata e broccoli sono razionati a causa del maltempo in Spagna. Si possono comprare confezioni limitate perché si pensa che ciò potrà andare avanti a lungo e il rischio è l'aumento dei prezzi. L'aumento dei prezzi delle verdure sta avvenendo anche in Italia, considerata insieme a Madrid il principale produttore di ortofrutta dell’Europa. In molte regioni italiane sono decine di migliaia le aziende agricole che hanno perso le produzioni di ortaggi invernali prossimi alla raccolta, dai carciofi alle rape, dai cavolfiori alle cicorie, dai finocchi alle scarole, per effetto del gelo che ha devastato le piantine.
Comunque bisogna fare attenzione agli aumenti ingiustificati della frutta perché come ad esempio pere, mele e kiwi sono già stati raccolti da tempo quindi il loro aumenti di prezzo non è giustificato. L'ambiente è sempre più danneggiato dall'inquinamento, quindi in futuro cosa mangeremo? C’è chi teme la manipolazione del cibo e chi invece teme un collasso ambientale. Con il silenzio abbiamo consentito che le industrie dilatassero a dismusira i loro profitti, inquinando sempre di più il nostro cibo. Quindi, cosa mangiamo? Il nostro cibo è pieno di additivi, farmaci, pesticidi, impurità e anomalie biologiche; tutto questo perché la produzione di verdure e carne non può fare a meno degli allevamenti intensivi. Ma perché accettiamo tutto questo? Molti di noi ne farebbero benissimo a meno, ma è la grande industria che ce lo impone. In Italia ci sono in commercio 35 tipi di insetticidi considerati cancerogeni, ma sono venduti e utilizzati tranquillamente. Il grande problema è l'accumulo di questi veleni che sono dannosi sia per l'uomo ma anche per gli animali; facilmente finiscono nelle falde acquifere e poi tornano nelle piante così da inquinare il terreno.
E gli antibiotici? Se ne parla poco, ma bisogna sapere che tutti gli animali d'allevamento intensivo come pesci, polli, conigli, pecore, maiali, mucche, ecc., chi più chi meno, hanno comunque un sistema immunitario fortemente depresso a causa delle loro orrende condizioni di vita: spazio poco o nulla, luce continua 24 ore al giorno, alimentazione forzata e maltrattamenti. Se non venissero dati loro questi farmaci gli animali si ammalerebbero continuamente; ci sono state proteste contro questo sfrenato maltrattamento sugli animali, ma non si è concluso niente perché è più importante il ricavato economico che le condizioni di vita di un essere vivente.
Bisogna mangiare solo frutta e verdura di stagione perché altrimenti questa viene prodotta nelle serre, dove non vedranno mai la luce del sole e verranno usate sostanze estranee per stimolare la crescita. Oggi un cliente al mercato è più attratto dalla frutta e verdura perfetta e lucida, ma non sa che più sono belle più sono trattate con sostanze chimiche. Prima la frutta era puntinata con qualche ammaccatura e non bisognava aspettare troppi giorni per mangiarla altrimenti marciva. Adesso invece durano molto di più e spesso accade che iniziano a marcire da dentro e non da fuori, proprio il contrario del loro processo naturale. Ci sono sicuramente tante cose che non sappiamo, ma una cosa è certa: la natura continuerà ad evolversi e si adatterà mentre siamo noi che troveremo difficoltà a vivere in un mondo così.

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Di Silvia Di Biagio
Dopo l’incendio del 64 d.C., che distrusse gran parte del centro di Roma, l’imperatore Nerone si fece costruire una nuova residenza con le pareti ricoperte di marmi pregiati e le volte decorate d’oro e di pietre preziose, tanto da meritare il nome di Domus Aurea.
L'attuale Ministro dei Beni culturali Franceschini, dopo aver restituito al pubblico il più grande sito archeologico del mondo, Pompei, accelera i lavori per rendere visitabile la Domus Aurea.
Oggi finalmente, dopo poco meno di due mila anni, l'antica dimora dell'imperatore riapre al pubblico e grazie ad innovativi interventi e con l’utilizzo di installazioni multimediali è possibile ripercorrere i fasti di questa dimora imperiale.
I lavori di restauro e di valorizzazione del sito, ancora in corso, sono volti ad ampliare la fruizione da parte del pubblico, per cui non è ancora possibile visitare la Domus nella sua interezza.
Le visite sono guidate ed effettuabili soltanto su prenotazione.
Nel 1980 la Domus Aurea è stata inserita nella lista dei Patrimoni dell'umanità dall'UNESCO.
Si narra che l'Imperatore Nerone dopo aver assistito all'incendio del 18 luglio del 64 d.C., che distrusse anche la sua Domus Transitoria, decise di costruire una nuova reggia degna della sua grandezza.
Numerosi autori e storici moderni concordano nel fatto che, in seguito al terribile incendio del 64, gran parte della Domus Transitoria venne sostituita da una più vasta, la Domus Aurea.
Nel nostro Paese sono innumerevoli i siti archeologici che meriterebbero di essere restaurati e restituiti al pubblico e sembra che finalmente qualcosa si stia muovendo. Pompei e la Domus ne sono certamente una prova.

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Di Silvia Di Biagio
Anche se ultimamente si sente parlare solo di Trump non bisogna dimenticare la situazione attuale in Giordania; è un luogo instabile, in cui la vita è difficile per tutti, in quanto il 40% della popolazione è composta da profughi, che provengono principalmente dalla Siria.
Migliaia di rifugiati siriani in fuga dalla guerra civile in corso nel loro paese sono bloccati in una zona di deserto al confine con la Giordania ma consente il passaggio solo a poche decine di persone ogni giorno, in quanto dall'inizio della guerra sono stati accolti 1.4 milioni di rifugiati. Le loro condizioni di vita vanno a peggiorare poiché non ci sono abbastanza fondi per sostenere tutti quanti; ad alcuni sono state date abitazioni ma comunque vivono tutti ammassati senza riscaldamenti e senza acqua calda, anzi alcuni non hanno neanche l'acqua.
La conseguenza di questa immigrazione è che il Libano ha chiuso i suoi confini o reso praticamente impossibile attraversarli.
Oltre alle condizioni di vita proibitive, anche la possibilità di lavorare è scarsa. L'unica cosa che queste persone possono fare è mangiare, aspettare e dormire: questo è ciò che è stato riportato da alcuni ragazzi che li hanno ascoltati. C'è comunque chi preferisce morire nel proprio luogo di nascita piuttosto che smettere di vivere così.
La Giordania, un paese con meno di 8 milioni di abitanti, che ha poca acqua e risorse, in quanto l'85% del suo territorio è desertico, riesce a ospitare circa un milione e mezzo di siriani, ma non tutti risultano registrati come rifugiati. Gli altri vivono fuori dai campi. È uno dei pochissimi paesi del Medio Oriente a essere rimasto stabile, nonostante le guerre e il terrorismo infurino ai suoi confini: Siria, Iraq, Sinai, Israele e Palestina. Ma resta comunque il settimo paese più povero nel mondo.
Questa situazione, che ormai va avanti da anni, dovrebbe far riflettere tutti e farci capire quanto siamo fortunati, dato che in Italia si lamentano tanto degli immigrati che tolgono il lavoro agli italiani, ma in Italia i profughi costituiscono una percentuale minima quasi indifferente rispetto a quella in Giordania.