SorrisoDiverso

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Di Silvia Di Biagio
La Sacra Sindone è un lenzuolo di lino conservato nel Duomo di Torino, sul quale è visibile l'immagine di un uomo che porta segni simili a quelli di maltrattamenti e torture compatibili con quelli descritti nella passione di Gesù.
Il termine "sindone" deriva dal greco s??d?? (sindon), che indicava un ampio tessuto, come un lenzuolo, e poteva essere di lino di buona qualità o tessuto d'India. Anticamente "sindone" non aveva assolutamente un'accezione legata al culto dei morti o alla sepoltura, ma oggi il termine è ormai diventato sinonimo del lenzuolo funebre di Gesù.
La reliquia più importante per la cristianità è stata recentemente oggetto di disputa scientifica, con nuove ed interessantissime scoperte.
È definitivamente tramontata l'ipotesi che la figura sul lenzuolo sia opera di un un artista, quindi la figura si è prodotta attraverso un procedimento naturale del cadavere di un essere umano, in quanto le sue caratteristiche tridimensionali non sono possedute né dai dipinti, né dalle fotografie. Quest' ultima ipotesi è stata a lungo oggetto di discussione ma allora perché nessun laboratorio scientifico in tutto il mondo è mai riuscito a riprodurre qualcosa di simile con un cadavere?
Quindi, il processo che ha causato la formazione dell'immagine rimane ancora ignoto.
Restando sempre in ambito scientifico, l'immagine potrebbe esser stata prodotta da un'eccezionale radiazione conseguente ad una esplosione atomica in miniatura.
Se quest'ultima possibilità fosse dimostrata scientificamente, si aprirebbe un nuovo capitolo nella storia. Un capitolo che andrebbe certamente inserito in ogni libro fin qui scritto dall'uomo.

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Di Silvia Di Biagio
Penso che sia importante che la lingua si evolva con il tempo ma con ciò non significa che deve tendere a peggiorare. L’Accademia della Crusca ha suscitato un certo clamore affermando che la lingua cambia e il congiuntivo è condannato; soprattutto nella lingua parlata il congiuntivo è spesso sostituito dall’indicativo ed è così da sempre. Secondo Francesco Sabatini non dobbiamo farci tanti problemi a non usare il congiuntivo perché ad esempio nelle lingue come il francese l’inglese e lo spagnolo non esiste. In qualsiasi caso nessuno ci obbliga a non usare più il congiuntivo anche perché porterebbe solo che all’impoverimento della nostra lingua e non ci troviamo più nell’epoca del Fascismo in cui esistevano divieti sull’utilizzo di parole straniere. Le accademie, le istituzioni non possono imporre ai cittadini come parlare; possono suggerire soluzioni, spiegare come una certa abitudine si sia diffusa e perché un certo errore sia tanto comune.
Dai dati statistici risulta un crescente analfabetismo di ritorno e un gran numero di italiani ha difficoltà a comprendere il significato di molte parole e di interpretare anche semplici brani, quindi bisogna promuovere la cultura e l’insegnamento dell’italiano nella scuola. È veramente importante non dimenticarsi della propria lingua e sarebbe opportuno usarla correttamente anche nel linguaggio parlato.
Fortunatamente ci sarà sempre chi nei siti e nelle pagine di giornale difenderà la lingua italiana. Ad esempio una ragazza, che frequenta il IV ginnasio del liceo classico, afferma di essere rimasta molto sorpresa per ciò che è stato detto dall’Accademia della Crusca, leggendolo sulla prima pagina del giornale del Corriere. Lei crede veramente nella cultura e nell’istruzione quindi è importante continuare a coltivare la propria lingua e conoscere le sue radici. È stata comunque l’istituzione nazionale della salvaguardia e dello studio della lingua italiana che ha approvato ciò ed è veramente assurdo. La nostra lingua è caratterizzata da complessità e da ricchezze lessicali che altre lingue non possiedono e non possiamo di certo ridurla facendo un passo indietro. La lingua deve cambiare è vero, deve evolversi, ma non deve impoverirsi ma diventare sempre più ricca.

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Di Silvia Di Biagio
Oggi potremmo definire il terrorismo una vera e propria piaga sociale. Al contrario di ciò che molti pensano, il terrorismo non colpisce soltanto noi occidentali, il nostro benessere, la nostra civiltà democratica, ma anche, e direi soprattutto visto i dati, il mondo mussulmano. Quel mondo mussulmano che vuole riorganizzarsi e vivere in pace con il mondo occidentale, quel mondo che vuole crescere e che ambisce a diventare come l’occidente, con le sue regole democratiche, con il suo benessere.
Nelle città dell'Iraq, dell'Afghanistan e della Siria gli attentati sono praticamente giornalieri, anche se non tutti i media li riportano in maniera puntuale. Le vittime del terrorismo in questi luoghi sono decine e decine al giorno e non tutti lo sanno.
Un'altra città flagellata dal terrorismo è Istanbul, Costantinopoli, la più grande capitale del mondo antico fondata da Costantino, l'imperatore romano che nel 313 con il suo editto di Milano riconosceva la libertà religiosa per qualsiasi credo, anche dal punto di vista legale. Era la notte dell'ultimo dell'anno quando un killer è entrato in una discoteca uccidendo un agente di polizia ed un addetto alla sicurezza. Uno dei locali più frequentati a Istanbul dalla parte benestante della popolazione che era molto affollato al momento dell'attacco. Ci sono state 39 vittime e alcuni feriti che non sono riusciti a passare tranquillamente il Capodanno come avevano previsto.