SorrisoDiverso

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Di Silvia di Biagio
Che cos'è l’ottimismo? «È il delirio di sostenere che tutto va bene quando tutto va male» questa è una citazione di un libro che mi ha colpito particolarmente: Candido o l’ottimismo di Voltaire. Il romanzo si compone di 30 brevi capitoli e presenta una struttura lineare rapida, scandita dalle tappe del viaggio di Candido, il protagonista. Lui viveva felice nel castello di Cunegonda per la quale provava un grande amore, ma una volta scoperti dal barone, Candido deve lasciare il castello ed è così che ha inizio la sua avventura. Nello svolgersi del romanzo il protagonista non è molto fortunato, infatti viene rapito dai Bulgari, perseguitato dall’inquisizione e quasi messo a rogo, ma riesce a salvarsi. Durante il suo cammino incontra una vecchia che ha vissuto la sua parte di peripezie ed è così che ritrova la sua amata Cunegonda, dalla quale viene ancora una volta separato a Buenos Aires. Anche Cunegonda ha trascorso brutti momenti: ha visto il padre morire, la madre fatta a pezzi davanti ai suoi occhi, è stata resa schiava di un capitano bulgaro e venduta a un ebreo. La vecchia le dice di non lamentarsi perché la sua storia è stata peggiore; anche lei ha visto la madre morire, ha visto le sue ricchezze sparire e per la prima volta nel giro di tre mesi ha sperimentato la povertà, la schiavitù e la violenza; ha patito la fame, ha vissuto l’esperienza della guerra e ha rischiato di morire di peste, ma si è salvata. Candido prosegue le sue disavventure e rischia di essere cucinato in una pentola dalle persone che lo avevano scambiato per un gesuita, ma riesce a scappare e infine giunge nel paese di Eldorado, nel quale gli vengono regalati molti diamanti, montoni e altre ricchezze. Avendo acquistato questi oggetti, pensa di avere il necessario per poter pagare il governatore di Buenos Aires per riprendersi Cunegonda, ma queste ricchezze finiscono piano piano durante il lungo viaggio. Proprio in questo momento della storia gli viene chiesto che cos'è l’ottimismo e perché, nonostante quello che sta passando, non si è ancora arreso. Infine Candido riesce a ritrovare la sua Cunegonda, ma con la pelle scura, gli occhi infiammati, le guance rugose, non è più bella come prima e Candido non vuole più sposarla. Ritrova anche la vecchia e un suo amico, Pangloss, che pensava fosse morto impiccato invece era riuscito a salvarsi. Ora tutti si sono ritrovati e la vecchia chiede se sia peggio subire tutte le disavventure per le quali sono passati o stare lí a non fare niente.
Voltaire contribuì a promuovere le idee illuministiche e polemizzò con la cultura del suo tempo in nome di una religione capace di assegnarsi nuovi compiti quali la diffusione della tolleranza religiosa, della libertà politica e della nuova scienza. Le avventure di Candido offrono a Voltaire l’opportunità di dimostrare la vanità dell’ottimosmo razionalista lebniziano, dando al libro un frenetico ritmo narrativo così da attirare i lettori.

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Di Silvia Di Biagio
Un nuovo attacco terroristico è avvenuto nella città di Berlino. Un camion si è precipitato a tutta velocità sulla folla che visitava i mercatini di Natale, uccidendo 12 persone e ferendone 48. Un uomo pachistano è stato preso, ma poi rilasciato perché non c'erano abbastanza prove per accusarlo e il responsabile dell’attentato (o forse anche due) è fuggito. Un uomo di origine polacca è stato trovato morto sul mezzo e molto probabilmente si trattava del vero autista. Il camion sarebbe stato rubato in Belgio dal presunto terrorista polacco estromettendo il conducente. Una donna italiana, che viveva da un po’ di anni in Germania, è scomparsa e tutti sono molto preoccupati. Questo attentato ricorda molto ciò che è accaduto a Nizza; una tragedia scatenata da uomini senza armi. Non si può essere neanche più tranquilli nei giorni di Natale, ma perché ci attaccano? Perché se la sono presa con l’Europa? Tutti questi attacchi continueranno e si moltiplicheranno. Ma gli attacchi in Afghanistan, Iraq, Libia che hanno causato migliaia di morti, non sono stati anche questi attacchi terroristici? Di ciò nessuno si è mai preoccupato così tanto come adesso.
Probabilmente se la sono presa con l’Europa perché ha una cultura e usanze molto diverse da loro, soprattutto per quanto riguarda la condizione femminile. Comunque siamo poco informati e sicuramente non ci hanno raccontato tutta la verità i politici e i mass media. Ma la cosa più importate che interessa a tutti è sapere se finiranno mai questi attentati, se si può ricominciare a passeggiare tranquilli per le strade o prendere l’aereo senza la paura di morire.

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Di Silvia Di Biagio
La morte di Fidel Castro ha avuto un effetto dirompente sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Ha esercitato il potere come un tiranno ma educò e garantì assistenza sanitaria alla sua gente, così come anche ai poveri; infatti a Cuba non esiste l’analfabetizzazione. Il dittatore cubano è morto 90 anni, dopo una lunga malattia, e a seguire 9 giorni di lutto per l’intero paese; senza musica, feste, balli e manifestazioni, la città appare quasi deserta. Tutti hanno avuto rispetto dell’avvenimento, in quanto è morto colui che ha fatto di Cuba un posto unico al mondo, anche se ha privato la sua popolazione della libertà di espressione e di stampa. La sua morte apre anche un interrogativo importante sul futuro della nazione, dato che ora il potere è nelle mani di Raul Castro. Oltre a lui, chi ha veramente il potere a Cuba sono le forze armate. Controllare loro significa controllare il Paese; si inizia a pensare a un potere in mano ai militari e agli oligarchici del partito. Con il processo di riforme economiche avviato da Raul Castro ci saranno libertà economiche, ma mai democrazia e libertà di pensiero. Molte donne, uomini, ragazzi si sono sono presentati davanti all’urna di Fidel Castro e questo è un segno evidente di appartenenza al regime. Nella città in quiete troviamo file di persone davanti ai municipi per firmare una dichiarazione in cui vogliono confermare la fedeltà della rivoluzione. Il puntuale colpo di cannone ricorda il lutto nazionale e i funerali si sono tenuti il 4 dicembre. Diversamente invece una comunità di cubani a Miami, esiliati perché non erano a favore del regime, hanno festeggiato per la morte del dittatore riunendosi al Caffè Versailles con le loro bandiere e quelle degli Stati Uniti. Questo ci fa capire che è stato un uomo tanto amato ma anche tanto odiato.