Recensione ad opera di Paola Dei (Psicologo dell'Arte)
Genere: Documentario
Il documentario racconta la storia di una giovane sceneggiatrice che fugge a Cuba in cerca di nuove idee. La sua voce fuori campo racconta e descrive ciò che ha provato durante il viaggio che, potremo definire, un road movie autobiografico. Dalla società industrializzata, narrata con luci accecanti e rumori assordanti, veniamo trasportati in luoghi dove spazio e tempo si dilatano in un dialogo che scandisce una trasformazione interiore. Le emozioni sono profonde e coinvolgenti e si manifestano con i sorrisi semplici delle persone che vivono in quei luoghi incontaminati, dove sembra che nulla scalfisca il cammino di chi ha intrapreso il suo viaggio. Una filosofia di vita che fluisce con la vita stessa e che insegna a non forzare le cose ma a lasciare che passino naturalmente da sole.
“Le cose scorrono, lasciale andare” è scritto su uno dei muri della città, un Paradiso stordito dall'allucinazione, come dice ella stessa. Per poi concludersi davanti all'orizzonte.














