SorrisoDiverso

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Attraverso una messa una scena minimale ma molto espressiva, che richiama lo stile di Lars Von Trier in Dogville, la clip riesce a raccontare con profondità ed emotività (grazie anche alla bella musica) la piaga della violenza sulle donne. Le luci, la messa in scena e il montaggio contribuiscono all’unisono a rendere l’atmosfera angosciante e disperata, rendendo perfettamente il senso di paura, orrore e morte delle donne che subiscono violenza in famiglia. La protagonista che giace a terra raggomitolata su se stessa è l’immagine più forte del senso di impotenza di fronte ad ogni violenza.

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Le immagini, tratte dal web e montate insieme al ritmo della musica, ci fanno rivivere i due anni terribili di pandemia, dalla quale ancora non siamo del tutto fuori. Sono un memento della tragedia che abbiamo dovuto affrontare, ma al tempo stesso ci ricordano anche come siamo riusciti ad affrontarla. Con forza, speranza, aiutandoci gli uni con gli altri. Da un canto di dolore, dunque, la clip ci fa passare ad un canto di gioia nei confronti della capacità di resilienza dell’umanità.

Valutazione attuale: 5 / 5

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Un uomo e una donna che si rincorrono, si allontanano, si avvicinano: la clip racconta bene le sfide che una coppia deve affrontare quando la malattia arriva a mettere tutto in dubbio. Come nell’immagine che ritorna, dei due che si guardano negli occhi girando in circolo, la vita è un giro tondo in cui dobbiamo affidarci l’uno all’altro. La clip si affida ad uno storytelling efficace che racconta bene questi alti e bassi di vicinanza e lontananza, in cui però non ci si perde mai di vista.